Andrea Polcaro

 
 

Al giorno d’oggi l’archeologia orientale si presenta come un contesto di ricerca spesso problematico, non solo nella crescente difficoltà nel reperimento dei dati, dovuta sia alla mancanza di investimenti, sia alle numerose situazioni belliche del Medio Oriente, ma anche nelle difficoltà di integrazione socio-culturale. Nonostante queste difficoltà il proseguio degli studi orientalisti nell’archeologia è fondamentale per l’apporto storico enorme dato dalla conoscenza delle prime civiltà create dall’uomo. In particolar modo lo studio delle ideologie antiche, siano esse funerarie, religiose o politiche, elaborate dalle popolazioni orientali fin dal V millennio a.C., risulta di particolare interesse ed attualità, dato che queste risiedono ancora nelle profonde radici del nostro bagaglio culturale. La maggior parte dell’apparato simbolico che ancora nel III millennio d.C. forma l’immaginario collettivo dell’uomo occidentale ebbe le sue origini proprio nell’alluvio mesopotamico più di cinquemila anni fa. Il dominio sulle “quattro parti del mondo”, la concezione ideologica del potere che si estendeva “dal mare inferiore al mare superiore”, come i sovrani accadici chiamavano l’allora mondo conosciuto, dette origine alle prime concezioni di stato territoriale che ancora oggi segnano la geografia politica mondiale.                                                                


Andrea Polcaro

 

Professione: Archeologo


Titolo di studio: PhD - Dottorato di ricerca in Archeologia Orientale (Università di Roma “Sapienza”)


Attuale posizione: Research Fellow presso il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia


Interessi di ricerca: Attività di ricerca nei contesti archeologici del Vicino Oriente, Tematiche e metodologie dell’archeologia funeraria, Aree della Siria, della Mesopotamia e del Levante Meridionale nell’Età del Bronzo.


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